Sviluppare una visione totalitaria permette di avere un'approccio interdisciplinare ed olisitico. La visione olistica (dal greco “tutto, intero, totale”), considera l’uomo e il mondo, non separati, ma un unico insieme. Una visione che permette di aprire gli orizzonti e analizzare gli eventi con altri occhi, dandoci la possibilità di mettere in pratica l’armonia mente-corpo-spirito.
La visione olistica, che prevede il “tutto” visto come un unicum e non come somma delle parti di cui è composto, oggi si applica a diversi settori fra cui: medicina, psicologia e pedagogia, fisica, filosofia, marketing.
Ad esempio la medicina olistica si basa sull’osservazione dell’essere umano da un punto di vista fisico, psichico e spirituale, quindi si prende cura della persona, cercando soprattutto di ascoltarne i bisogni. Nel marketing l’approccio olistico prevede un’azione a livello multicanale integrando i vari social. In filosofia del linguaggio un approccio olistico è necessario perché un singolo enunciato decontestualizzato perde significato.
La visione olistica introduce la cultura della complessità, che definisce le parti interconnesse tutte le parti di un sistema. La cultura della complessità, entra dunque in conflitto con un “sapere” troppo diviso per settori che ha perso di vista l’insieme.
Partendo proprio dall’uomo costituito da varie parti interconnesse tra loro, come gambe, braccia, organi e così via. Tutte queste messe assieme costituiscono l’essere umano che però è fatto anche di pensieri, di emozioni, di sentimenti e di un insieme di altre cose che tutte insieme danno vita a qualcosa che è più di quel totale.
E’ una legge di natura ed è anche alla base della psicologia della Gestalt: “il tutto è maggiore della somma delle parti”. Secondo la psicologia della Gestalt, ciò che percepiamo non è una somma di elementi, ma una sintesi della realtà. Basti pensare ad una melodia. Quando la ascoltiamo non percepiamo le singole note, ma nella sua totalità.
Così in un’azienda quando si deve costruire un team non è sufficiente aggregare i componenti più qualificati. Il successo di un team, infatti, non è determinato solo dalle caratteristiche e dalle qualità dei membri che la compongono ma dal tipo di interazioni che si creano tra di loro (teamwork). Ciò conferma che l’intelligenza del gruppo è qualcosa che supera la somma delle intelligenze individuali. Non a caso, oggi, una skill fondamentale richiesta dall’aziende è la capacità di lavorare in gruppo.
Sviluppare un'approccio interdisciplinare richiede tempo, impegno e apertura mentale. È un processo continuo di apprendimento e adattamento, ma può portare a una comprensione più profonda e a una maggiore capacità di rispondere alle sfide complesse del tuo settore.
Per diventare esperti ed innovatori di un settore specifico, è’ possibile seguire diverse strategie e approcci che consentono di sviluppare una visione interdisciplinare ed olisita:
In un modo sempre più complesso, tra tecnologie e globalizzazione, avere una visione totalitaria quindi più integrata e interdisciplinare, permette di avere più consapevolezza del proprio “sapere”, trasformandolo in un grosso vantaggio competitivo nell’attività lavorativa e nella vita. Infatti, essere interdisciplinari vuol dire avere la capacità di superare i limiti tradizionali fissati da alcune discipline o da correnti di pensiero e, quindi, di rispondere a nuovi bisogni e a nuove conoscenza.