Semiotica | L’importanza di segni, colori e forme nella comunicazione aziendale - Beetroot srl

Semiotica: l’importanza di segni, colori e forme nella comunicazione aziendale

La semiotica è la scienza che studia il significato dei segni e dei messaggi che essi veicolano. Per questo la semiotica è alla base della comunicazione aziendale e del successo del brand

Semiotica deriva dal latino signum e dal termine greco semeion, che significa appunto segno. È quindi la scienza che s’interroga sul significato dei segni, definiti come qualcosa che sta al posto di qualcos’altro (aliquid pro aliquo), per spiegare il significato dei messaggi che veicolano.
Sono considerati padri della semiotica De Saussure, linguista francese, e Peirce, filosofo americano. Entrambi hanno creato le basi per una disciplina versatile in grado di spaziare in numerosi settori, dal testo letterario, ai disegni, ai quadri e alle fotografie, e oggi dal marketing ai prodotti commerciali.

Nella semiologia il segno scaturisce dall’unione del significato con il significante. La lingua, per esempio, viene considerata come un sistema di segni che hanno la capacità di influenzarsi tra di loro.
Uno degli obiettivi principali della semiotica è quindi quello di associare un significante e un significato, un processo fondamentale sul quale si basa tutta la comunicazione, anche quella aziendale. La semiotica indaga proprio queste relazioni, inquadrando un significato ben preciso tra le parole e le azioni. Lo scopo è quello di interpretare nel dettaglio le peculiarità di una specifica forma di comunicazione.

Nel tempo la semiotica è diventata una scienza in grado di analizzare tutti i fenomeni della comunicazione, attraverso l’interpretazione dei dispositivi comunicativi e creativi. Jean-Marie Floch (semiologo) definisce la semiotica moderna “una disciplina viva, curiosa e flessibile in mano al comunicatore”. Una scienza nuova che offre strumenti efficaci per la strategia aziendale: la semiotica infatti è in grado di orientare le scelte di comunicazione e di posizionamento, permettendo di costruire una corretta brand identity.

Ad esempio, la semiotica viene considerata una leva strategica per il marketing e i meccanismi previsivi sull’efficacia dei prodotti. Oggi, infatti, il cliente finale non acquista solo un prodotto, ma compra un’esperienza, uno stile di vita. L’acquisto viene guidato più da emozioni subconscie che dall’informazione.
È proprio la semiotica, che attraverso l’interpretazione di segni e simboli, aiuta a definire gli elementi emozionali. Quindi, la semiotica è in grado di comprendere tutta quella parte di comunicazione invisibile e non verbale, influenzando e orientando le scelte di comunicazione aziendale. In questo modo la semiotica aiuta il marketing nel migliorare la comunicazione e i messaggi lanciati al proprio target, a comunicare i significati più nascosti, a influenzare il processo decisionale subconscio dei consumatori.

Riuscire a trasformare un brand sconosciuto in un brand di successo richiede prima di tutto un’analisi semiotica, per interpretare elementi quali parole, immagini, suoni, gesti e utilizzare le informazioni ricavate per indurre i consumatori a scegliere quel brand.
Un’analisi che si basa su tre passaggi fondamentali: analisi dei segni verbali, analisi dei segni visivi, analisi del messaggio simbolico (interpretazione di quello che vediamo).
Nella pratica, creare un brand di successo vuol dire fare in modo che l’utente riesca a decodificare i messaggi pianificati in fase strategica. Questa conoscenza permette di incorporare gli elementi subconsci in tutte le comunicazioni e campagne di marketing.

I messaggi promozionali di Apple, ad esempio, passano attraverso i filtri del subconscio dei loro consumatori, che sono disposti a fare ore di fila pur di riuscire a comprare non solo un prodotto (iPhone o un Mac), ma uno status sociale specifico.

Nell’era contemporanea caratterizzata dal digitale la semiotica trova numerose applicazioni e diventa semiotica digitale, concentrandosi su come i segni vengono utilizzati e diventano significativi in un ambiente digitale. L’ambito di applicazione si estende a tutti i mezzi tecnologici: dall’analisi semantica dei contenuti nei social, all’utilizzo dei colori e delle forme in ambito digital nella costruzione di siti, blog o app mobile.
Peter Bøgh Andersen (semiologo) definisce la semiotica digitale “una disciplina che studia la natura e l’uso di segni computerizzati”.
Oggi la semiotica digitale rappresenta la sfida del futuro per i creativi e per i marketer.

In linea generale si può affermare che nel mondo imprenditoriale la semiotica viene utilizzata per capire come si modificano gli atteggiamenti e i comportamenti dei consumatori in relazione ai nuovi trend; ciò permette di strutturare campagne di marketing e comunicazione in grado di soddisfare al meglio le esigenze dei consumatori. Quindi, la semiotica permette di utilizzare strategicamente la comunicazione aziendale, avendo un’idea più precisa di come il pubblico percepisce quello che si comunica e potendo così correggere in tempo eventuali interpretazioni errate.