Visual merchandising | Come aumentare le vendite di un negozio - Beetroot srl

Visual merchandising | Come aumentare le vendite di un negozio

Le tecniche di visual merchandising permettono massimizzare le vendite in negozio attraverso la stimolazione dei 5 sensi

Cosa è il visual merchanndising

Il visual merchandising è una disciplina, tra marketing e design, che aiuta a valorizzare i prodotti presenti in un negozio e l'ambiente in cui si trovano. In realtà si tratta di una strategia di commercializzazione complessa e articolata, basata sulla stimolazione sensoriale e sulla creatività per generare interesse da parte dei clienti e aumentare le vendite in negozio

Il visual merchandising si può considerare l’arte dell’allestimento dei negozi  dove la fantasia e la creatività possono davvero esprimersi al massimo per trovare soluzioni particolari, in grado di suscitare emozioni, stimolare i sensi e fare vivere al cliente un'esperienza unica. I principali risultati di una presentazione visiva ad alto impatto sono: il coinvolgimento  dell’utente, l’aumento del volume d’affari e il rafforzamento del brand.

 

Cosa fa il visual merchandiser

L’obiettivo del visual merchandiser è, infatti, massimizzare le vendite richiamando l’attenzione del cliente attraverso l’utilizzo degli spazi espositivi, facilitando la scelta e il desiderio di acquisto. Nella pratica il visual merchandiser definisce come allestire nei minimi dettagli l’immagine del negozio e come creare una comunicazione in grado di conquistare e fidelizzare il cliente. Attraverso l’utilizzo di elementi visuali e sensoriali le tecniche di visual merchandising puntano a trattenere il cliente all’interno del negozio per quanto più tempo possibile invogliandolo all’ acquisto. La strategia è quella di realizzare un ambiente in grado infondergli una sensazione di comfort e soprattutto la voglia di tornare.

 

Come aumentare le vendite di un negozio con il visual merchandising

Per raggiungere l'obiettivo di aumentare le vendite in negozio, è necessario che tutti gli elementi presenti in negozio vengano organizzati e gerarchizzati attorno al messaggio che si vuole trasmettere, facendo leva sui cinque sensi:

  1. vista: luci e contrasti di colore sono la chiave per mettere in risalto un prodotto agli occhi di un consumatore;  
  2. tatto: la sensazione data dal contatto con gli oggetti contribuisce a creare un legame con il prodotto; 
  3. olfatto: diffondere fragranze particolari all'interno dei punti vendita, porta a renderli immediatamente riconoscibili;
  4. gusto; assaggi, degustazioni guidate, consentono di approfondire la conoscenza del prodotto;
  5. udito: il mood dato dalla musica può influenzare la permanenza all'interno del negozio e rafforzare l'identità di brand. 

Alcuni esempi possiamo trovarli da Flying Tiger dove il cliente viene accolto da musica vintage dagli anni 50, ai Beatles, a Bob Marley, che crea un'atmosfera piacevole in grado di invogliare l’utente a passare più tempo all'interno del punto vendita; da Lush, catena di negozi UK, che ha fatto del profumo il suo brand, infatti, il profumo dei suoi negozi si percepisce a decine di metri di distanza stimolando la curiosità  dei clienti. 

 

Le tecniche di visual merchandising

Da ciò si comprende come stimoli sensoriali ed emozioni giocano un ruolo imprescindibile nell’applicazione delle tecniche di visual merchandising, tecniche che richiedono: creatività, gusto estetico, specifiche competenze, esperienza sul campo e la capacità di innovarsi per seguire le tendenze del mercato. Creare un punto vendita in grado di condurre il cliente all'acquisto, significa progettare e realizzare un ambiente suggestivo, dove ogni prodotto è stato collocato secondo un preciso criterio, ogni dettaglio è stato studiato per stimolare i sensi attraverso una specifica organizzazione di colori, suoni, forme, fragranze. Il cliente che vive una tale situazione emotiva, nella maggior parte dei casi, non acquista un prodotto per una reale necessità, ma per l’intensa esperienza emozionale vissuta e sarà maggiormente fidelizzato e pronto a diventare un vero ambassador del brand.

Dunque, applicare le tecniche di visual merchandising non vuol dire solamente esporre la merce nel modo migliore, ma  costruire l’identità di un brand e la sua comunicazione visiva. Quindi, studiare come entrare in contatto con i consumatori mediante l’utilizzo di stimoli esterni che influenzano emozioni e comportamenti. Accanto alla parte emotiva, sensoriale gli utenti hanno, anche,  bisogno di immedesimarsi in una storia, così, attraverso lo storytelling, potranno provare sensazioni attraverso il racconto o con la descrizione di un prodotto. Inoltre, l’utente ha bisogno di creare relazioni, infatti riuscire a farlo sentire parte di una community permette di far crescere il suo senso di appartenenza e, di conseguenza, diventare fan del prodotto.

In sintesi, l’insieme degli elementi di visual merchandising genera una value proposition, che va oltre il valore commerciale di un prodotto, in quanto è in grado di costruire con il cliente un rapporto di fiducia duraturo e di rendere un punto vendita un luogo particolare dove tornare per rivivere un’esperienza emotiva piacevole.

Considerato che il cliente inizia la sua shopping experience quando è davanti alla vetrina, per fare in modo che già al primo impatto il negozio risulti molto invitante, esistono diverse tecniche di visual merchandising. Ecco le più importanti:

 

  1. opzioni high-tech: tecniche espositive che utilizzano le tecnologie come gli smart mirror, display digitale, che consentono al cliente di interagire;
     
  2. esposizione dei prodotti: indipendentemente dalla tipologia di supporti utilizzato, manichini, espositori e scaffali è importante adottate la giusta strategia. Ad esempio raggruppare insieme più manichini rafforza il messaggio che si vuole trasmettere. 
     
  3. creare outfit – sicuramente più attraente per il cliente, invece di trovare appesi in fila solo articoli dello stesso modello, è trovare degli abbinamenti già pronti che favoriscono la scelta;
     
  4. creare schemi di colori - raggruppare gli articoli per colore aiuta il cliente a orientarsi verso i capi del colore che preferisce;
     
  5. raggruppare gli articoli per tema: mettere insieme, fisicamente o concettualmente, i prodotti che seguono un certo tema o una determinata storia, favorisce il racconto di uno storytelling;
     
  6. cambiare l’assetto delle vetrine: dare una scadenza all’allestimento delle vetrine, generalmente 3 o 4 settimane, permette il cambiamento di scenario, questo potrà far pensare ai clienti che è arrivata merce nuova, incoraggiandoli a dare un’occhiata.
     
  7. mettere i capi più popolari in vista: questo aiuta ad attirare le persone in negozio;
     
  8. cambiare modalità di presentazione: se qualcosa non si vende, si può provare a spostarlo, a metterlo su un manichino o su un tavolo stimolando l'acquisto.

 

In conclusione, oggi, per vendere non è più sufficiente possedere un negozio fisico o digitale, se si vuole fare la differenza sul mercato e si vogliono massimizzare le vendite bisogna integrare un servizio di visual merchandising che curi oltre l'aspetto visivo, l'esperienza sensoriale del cliente.