Lo stress management è utilizzato per gestire lo stress da lavoro, ovvero quello stato fisico di disagio che si manifesta con stanchezza, depressione e sofferenza psichica.
Lo stress è strettamente legato alla percezione che ognuno ha della propria attività lavorativa e del controllo che può esercitare su di essa. Secondo il modello dello “Job strain model” risulta essere la combinazione di un eccessivo carico di lavoro e di una scarsa possibilità di controllo.
Considerato “il male del XXI secolo” è talmente diffuso che secondo una recente ricerca condotta da Assosalute avrebbe colpito nell'ultimo anno circa l'85% degli italiani.
Si distinguono due tipi di stress, quello definito positivo, detto eustress, che costituisce un fattore generatore di adrenalina fondamentale per affrontare le diverse attività lavorative; quello tossico, che si presenta quando si superano certi livelli di guardia, diventando un fattore negativo in grado di determinare situazioni fisiche patologiche. . In un’ organizzazione le figure che rivestono ruoli di responsabilità sono le più propense ad alimentare lo stress tossico. Questo determina un senso di malessere, una dispersione di energie che si concentrano principalmente a cercare di gestire lo stress da lavoro. Tra i fattori che maggiormente generano lo stress c’è sicuramente il senso di insicurezza, di inadeguatezza delle proprie capacità nell’affrontare situazioni inedite, l’incapacità di poter riconoscere le potenzialità all’interno della propria organizzazione, nel dovere affrontare le situazioni più disparate. Questo si può trasformare a livello personale in: preoccupazione, demotivazione, insicurezza, incapacità di gestione e di decisione, mancanza di creatività.
Quindi, per le figure manageriali imparare a gestire lo stress è essenziale poiché lo stress è riconosciuto come causa di molti problemi collaterali, inclusi i team disfunzionali e perdita di giornate di lavoro.
Esistono oggi diverse discipline che partendo dalla conoscenza approfondita dello stress, delle sue cause e della sua sintomatologia, consentono di attuare diverse e molteplici tecniche per contenerlo, controllarlo pienamente, e magari anche evitarlo del tutto. . Il punto centrale della disciplina dello stress management è la capacità di riconoscere e poi fronteggiare autonomamente il problema inserendo nella vita di tutti i giorni alcune strategie di gestione dello stress, definite di salvataggio. Le principali sono:
Lo stress, come abbiamo visto, rappresenta un danno tangibile a carico della salute dei lavoratori e un’ evidente perdita economica per le aziende. L’azienda dovrebbe essere, quindi, il primo soggetto ad attuare misure preventive e correttive contro lo stress lavorativo causato principalmente da:
La continua esposizione ad uno o più dei fattori sopraccitati comporta il superamento del livello normale di eustress (carica positiva) esponendo l’individuo allo stress vero e proprio e quindi a danni tanto fisici quanto psichici che possono presentarsi anche contemporaneamente.
È importante, in conclusione, per le aziende creare un’ambiente lavorativo positivo in grado di non creare disaggi per i lavoratori, dividere i progetti interni per obiettivi assegnando le responsabilità in maniera equa ed adeguata a ogni dipendente, creare delle connessioni sane tra i dipendenti, gratificare il lavoro del singolo ma anche di gruppo. Ma soprattutto tenere in considerazione il work-life balance del lavoratore mettendolo nelle condizioni di poter trovare un equilibrio sano tra gli obiettivi da raggiungere e la vita privata.
Per cercare di non sottovalutarne il potere distruttivo dello stress da lavoro, l'International Stress Management Association con sede a Londra ha istituito il «Stress Awareness Day», la Giornata per la consapevolezza dello Stress, che si celebra il primo mercoledì di novembre, un buon giorno per concedersi una piccola pausa dalla stress lavorativo.