Il progetto Governance delle Aree protette e scambio di buone pratiche dalla Sicilia al Sudafrica, promosso da Lands Onlus, è stato voluto dalla Regione Siciliana - Assessorato famiglia, politiche sociali e lavoro, Dipartimento Lavoro Servizio Emigrazione ed Immigrazione e finanziato dall'art. 24 bis della legge regionale 55/80 per l'anno 2010.
Il progetto si pone l'obiettivo di stabilire contatti tra la rete delle aree protette siciliane e la comunità siciliana-sudafricana attraverso l'organizzazione di un seminario finalizzato alla diffusione e allo scambio d'informazioni, conoscenze, competenze e buone pratiche nell'ambito della salvaguardia della natura e del turismo, creando ed incentivando i processi di sviluppo sostenibile.
I Parchi e le riserve naturali rappresentano senza dubbio uno degli elementi di forza dell'eccellenza siciliana, oltre ad essere un significativo volano per lo sviluppo socio- economico del territorio regionale. Non a caso in Sicilia il 12% del territorio è sottoposto a tutela. Oggi contiamo ben 4 parchi regionali, 70 riserve naturali e ben 6 aree marine protette oltre a 100 siti di importanza comunitarie e zone a protezione speciale.
La rete delle aree protette siciliane ha sviluppato negli ultimi anni esperienze e conoscenze elevate nella salvaguardia dei beni naturali e storico-culturali, nella promozione delle attività antropiche compatibili, nello sviluppo dell'educazione, della formazione e della ricerca. Allo stesso tempo il Sudafrica è un paese capace di offrire un estrema varietà ambientale che spazia dai deserti del Kalahari alle alte montagne del Drakensberg, Tino alle acque dell'Oceano Indiano popolate tra l'altro da pinguini, balene, squali e megattere, ma in particolare nelle numerose aree protette, che qui iniziarono ad essere Istituite prima che altrove gia negli ultimi anni del 1800.
Oggi esiste una rete di parchi nazionali (18) e di riserve pubbliche e private che non trova eguali nel mondo e che si autofinanziano proprio con il turismo.
Il progetto presenta un particolare rilievo rispetto alla finalità di valorizzare l'eccellenza siciliana presso i propri corregionali all'estero. La raccolta e lo scambio di buone pratiche facilitano la trasferibilità delle esperienze, perché permettono di individuare gli elementi di innovazione, qualità e efficacia delle attività realizzate; in tal modo si facilita l'adozione delle pratiche stesse e il loro adattamento a contesti territoriali e produttivi diversi. I parchi naturali sono, diventati laboratori dove sperimentare procedure innovative, articolate e sinergiche dirette a uno sviluppo socio-economico compatibile con la conservazione e la valorizzazione delle risorse naturali e storico-culturali.
Parco Delle Madonie;
Parco dei Monti Sicani
Parco dell'Etna
Parco fluviale dell'Alcantara
Parco dei Nebrodi
La missione, momento centrale del progetto, si è svolta, nella settimana dal 2 al 5 Marzo del 2011. La delegazione siciliana, composta da un gruppo di esperti in materia di governance dei Parchi Naturali e delle aree protette, e stata Presieduta dal Dirigente Generale del Dipartimento Lavoro della Regione Siciliana, Dott.ssa Alessandra Russo, la quale, con grande orgoglio ha spiegato le ragioni che hanno motivato la Regione a finanziare questa iniziativa decisamente innovativa e attuale per le tematiche trattate e la metodologia di lavoro. Tale innovatività, oggetto della nuova programmazione, costituisce la base per uno sviluppo economico che vede sempre più coinvolte le comunità dei siciliani residenti all'estero. In tal senso la creazione di una rete tra i parchi e le aree protette in Sicilia, i siciliani residenti in Sudafrica, i quali costituiscono un anello indispensabile in questa rete, e i Parchi sudafricani, rappresenta un primo passo per la diffusione e la condivisione di informazioni, competenze e buone prassi, a supporto di uno sviluppo sostenibile del territorio tanto sul piano economico quanto su quello sociale e ambientale. La missione è stata caratterizzata da giornate di studi, da incontri tecnici, una conferenza aperta agli stakeholder e al pubblico, visite guidate ad alcuni parchi, da un incontro presso la sede della comunità dei siciliani che hanno accolto calorosamente la delegazione ed il Console Generale il quale è stato sempre presente durante i lavori quasi a suggellare il buon esito degli stessi.
La giornata è dedicata ad un incontro tecnico con Johannesburg City Park, l'agenzia che gestisce le aree verdi all'interno della municipalità di Johannesburg. Durante l'incontro "Exploring a green partnership with Italy sono stati presentati il sistema delle aree verdi della municipalità di Johannesburg, i progetti in corso e le sfide per il futuro. Gli interventi hanno rivestito un'importanza fondamentale per la comprensione del sistema Sud Africano di sviluppo delle aree verdi periurbane. La comprensione di tale sistema di sviluppo dei sobborghi di Soweto, e le implicazioni in termini di coinvolgimento delle popolazioni locali potranno essere 1 punti di partenza per lo sviluppo di collaborazioni future e di progettualita condivise. L'incontro ufficiale è stato seguito da una visita di alcune aree verdi, in cui e stato possibile confrontarsi con il personale tecnico tecnico del JCP su molte tematiche di natura strategica e operativa. Gli asset del confronto sono stati molteplici: organizzazione dei servizi tecnici, gestione del processo progettuale, partecipazione delle popolazioni locali e impatto su di esse, regolamentazione e vincoli delle aree verdi, sicurezza , progetti di socializzazione, educazione permanente delle comunità di Soweto, scelta delle essenze arboree dei sesti di impianto e modalità di irrigazione, modalità di pianificazione degli interventi a medio-lungo termine; impatto nella popolazione residente (diminuzione del vandalismo, aumento della socialità, aumentodella percezione di sicurezza.
Durante la conferenza, a cui è stata dedicata l'intera seconda giornata della missione, si sono susseguiti interventi di grande interesse.
In primo luogo la delegazione siciliana e la rappresentanza sudafricana hanno condiviso il principio per cui l'economia sostenibile deve necessariamente procedere in parallelo con la sostenibilità sociale. La conservazione naturale la difesa dell'ambiente divengono così strumenti di riscoperta del patrimonio materiale e immateriale dei nostri territori. Al netto delle differenze, antropologiche, ambientali e culturali dei due paesi, Sicilia e Sudafrica possono condividere buone prassi legate alla gestione, al coinvolgimento della popolazione, alla conservazione della natura e all'eco turismo. Durante la sessione pomeridiana ha avuto luogo un importantissimo incontro con il Ministro dello Sviluppo Economico della Regione del Gauteng, Cav. Dorothy Mahlangu, e con alcuni esponenti del mondo dei Parchi sudafricani.
L'incontro si è concluso con un impegno di collaborazione sulle tematiche di interesse dell'Associazione LANDS ONLUS patrocinate dalla regione Sicilia. Il Ministro ha dato totale disponibilità. La giornata si è chiusa con una visita alla sede del
COMITES e dell'Associazione dei Siciliani a Johannesburg, validissimo supporto alla buona riuscita della missione. Nella sede del Club dei Siciliani è stato possibile confrontarsi con le realtà dei corregionali in Sudafrica. Tutti gli eventi della
giornata si sono svolti alla presenza del Console Generale Dr. Enrico De Agostini.
Arrivati al pomeriggio nella riserva, i delegati siciliani hanno avuto modo di osservare durante un Game Tour, la ricca fauna dell'area.
Il Pilanesberg National Park, con la sua superficie di circa 55.000 ettari è il quarto parco nazionale del Sudafrica. Istituito nel 1979, fa parte di un ampio progetto di riqualificazione ambientale e salvaguardia animale, si tratta cioè di un area sottratta al
pascolo intensivo, recintata e ripopolata con fauna autoctona, compresi naturalmente i famosi big five africani (leone, bufalo, elefante, leopardo, rinoceronte). La visita ha rappresentato un utile di comprensione del sistema di aree protette africane
africane: i sistemi di sicurezza e recinzione, strategie antibracconaggio, gestione faunistica sono state comparate tecniche di monitoraggio, censimento e prevenzioni di fenomeni di inbreeding. Ci si è confrontati sulla management del turismo, analizzando le
strategie di gestione dei flussi turistici, la sorveglianza e le modalità di fruizione possibile, nonché le tipologie di infrastrutture e servizi turistici disponibili. Si è discusso, infine, di educazione ambientale con il programma di educazione ambientale "junior ranger"
La Riserva di Ukutula rappresenta un importante progetto di conservazione del leone bianco. La struttura rappresenta un caso estremamente interessante di connubio tra attività di volontariato, conservazione della fauna, ricerca scientifica nonché opportunità turistiche. Il centro infatti conserva una popolazione di leoni bianchi con lo scopo di preservarne il genoma, attualmente minacciato da inbreeding, bracconaggio ed hiv felino. Tali progetti, gestiti in collaborazione con l'Università di Pretoria mirano a favorire la
conservazione in situ ed ex situ, sia fornendo animali ai principali ZOO mondiali. sia favorendo l'inserimento in natura di animali nati in cattività. Il centro offre inoltre un'importante opportunità di volontariato nella quale il volontario può contribuire alla gestione del sito e all'allevamento dei leoni bianchi a fronte di un modesto contributo per vitto e alloggio. Infine, non è da sottovalutare l'importanza turistica e divulgativa di tale centro che, facendo leva sull'emotività suscitata da una specie fortemente carismatica come il leone, nonché da guide ed interpreti ben formati, riesce trasmettere ai visitatori importanti informazioni sulla specie e sulla necessità di favorirne la conservazione.
Tale progetto risulta estremamente interessante sicuramente esportabile sia come modello di gestione che come iniziativa di valorizzazione turistica e divulgativa.
A conclusione dei lavori è stato predisposto un Protocollo d'Intesa tra i principali protagonisti del progetto circa i "Parallelismi e le prospettive di collaborazione fra i parchi della Sicilia e del Sudafrica" che coinvolga in maniera attiva la comunità di siciliani residenti in Sudafrica, e in particolare i giovani di terza generazione, con l'obiettivo di diffondere il concetto che i Parchi sono aree privilegiate, che possono essere identificate come laboratori d'eccellenza ove sperimentare processi innovativi indirizzati ad uno sviluppo socio-economico compatibile con la valorizzazione delle risorse naturali, storiche e culturali di un territorio e dunque di un popolo. Il Protocollo, concordato con la Dott.ssa Russo, prevede la continuazione del lavoro iniziato con questa missione e lo sviluppo di nuovi progetti che potrebbero coinvolgere anche altri rami dell'Amministrazione Regionale, in particolare l'Assessorato dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana. Il documento è stato presentato al Consolato Generale Italiano che si impegna ad inviarlo al Ministero degli Affari Esteri.