Il regalo di Natale più grande della storia è la Statua della Libertà di New York. In occasione delle festività natalizie, il 25 dicembre 1886, i francesi la regalarono agli Stati Uniti d'America per confermare il rapporto di amicizia tra i due popoli.
Il regalo di Natale rappresenta una tradizione con radici molto antiche che ha assunto nel tempo un vero e proprio valore simbolico con vari significati.
L'origine del gesto del regalo non ha una matrice religiosa vera e propria. Si fa risalire, più comunemente, all'antica Roma, quando tra il 17 e il 23 dicembre si celebrava il ciclo di festività della religione pagana romana dedicato al Dio Saturno (Saturnali), protettore delle semine.
L'usanza in questa settimana di dicembre era di organizzare banchetti (paragonabili agli attuali pranzi natalizi) e di scambiarsi regali. L’avvento del cristianesimo ha determinato la trasformazione delle tradizioni pagane, pertanto furono mantenuti i giorni di festa ma ne fu rivisitato il senso. I giorni dei Saturnali divennero quelli in cui si scelse di celebrare Natale, Capodanno ed Epifania e i regali divennero simbolo di un episodio narrato nel Vangelo, cioè la nascita di Gesù e i doni offerti dai Re Magi.
Verso la fine del Medioevo si iniziò a fare dei doni ai bambini perché ricordassero la nascita di Gesù come un momento di gioia. Nel XIX secolo con la consacrazione del Natale come la festa della famiglia per eccellenza, il dono venne esteso a tutti.
Ma oggi quale significato ha lo scambio dei regali di Natale? Prendendo in considerazione i due termini più utilizzati nel periodo natalizio regalo e dono, spesso utilizzati in maniera interscambiabile, scopriamo che hanno significati profondamente diversi.
Il termine regalo indica un tributo cioè qualcosa che prevede una ricompensa, più legato a un dovere che a una carica affettiva. Mentre, il termine dono, viene definito l’atto di donare all’altro gratuitamente e in maniera disinteressata, caratterizzandosi così come autentica espressione di affetto.
Questa sostanziale differenza tra regalare e donare, mette in evidenza come nelle usanze attuali si scambino per lo più regali di Natale.
Già una semplice ricerca su Google dimostra la differenza: troviamo, infatti, ben 32.000.000 risultati per la locuzione regalo/i di Natale, mentre per dono/i di Natale i risultati in totale sono 507.000, riducendosi di oltre un sesto.
In occasione di una festività religiosa come quella del 25 dicembre, il pacchetto sotto l'albero dovrebbe essere un dono più che un regalo quindi, qualcosa che regala emozioni e che comunica il nostro affetto alla persona che lo riceve. Il dono che si scambia, infatti, è una forma di comunicazione che sostituisce le parole. In questo modo, il dono fatto con autenticità, effettivamente pensato per il ricevente, diventa un’attività creativa ed empatica, che risponde al desiderio dell’altro.
Tuttavia, nella società attuale in cui in molti casi dobbiamo tenere conto anche della forma, il significato psicologico che assumono i regali di Natale è duplice, quello del dono per comunicare affetto alle persone care e quello della convenienza, per mantenere dei rapporti positivi con determinate persone.
Ad esempio, nel mondo imprenditoriale fare regali di Natale è anche un modo per fare promozione e pubblicità. L’usanza è inviare regali a particolari clienti per ringraziarli della loro attività o ai propri dipendenti per esprimere apprezzamento per il lavoro svolto.
Ma anche se la cultura del dono durante il Natale oggi si è declinata nella sua versione più consumistica, in fondo lo scambio dei regali o dei doni rimane una delle più amate tradizioni natalizie. Ciò afferma che l’essenza del regalo/dono a Natale si è mantenuta nel tempo: il piacere reciproco di chi lo fa e di chi lo riceve.