Il Diversity management indica l’attenzione posta a tutte le diversità interne all’impresa, distinguendole in tre tipologie: visibili (es. genere ed etnia); meno visibili ma riconosciute (es. competenze); non visibili (es. valori e personalità). Accanto al termine diversity, troviamo spesso la parola inclusion, che indica la capacità dell’azienda di “inclusione delle diversità identificate”, favorendo, in questo modo, la serena condivisione di esperienze e background diversi.
Nell’ultimo decennio, i cambiamenti nella composizione sociale e nelle abitudini di vita hanno portato l’attenzione su chi viene considerato “diverso”, evidenziando la necessità di integrare nuove categorie di persone solitamente discriminate. Così, il ruolo delle donne nel mondo del lavoro, i diritti LGBT, i flussi migratori, il processo di progressivo invecchiamento delle popolazioni occidentali e il riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità hanno, portato all'emanazione di legislazioni ad hoc. Allo stato attuale, però, non abbiamo ancora raggiunto la completa integrazione della diversità, nel tessuto economico e sociale, del nostro Paese.
“Per valorizzare le differenze è necessario prima vederle: riconoscere cioè le peculiarità che rendono unica ogni persona, in virtù delle esperienze, dei cambiamenti e dei ruoli che sperimenta in ogni dimensione di vita, privata e professionale“
Se sapientemente gestita, la diversità rappresenta un concreto valore aggiunto per l’impresa. E, le diversità, come ad esempio di genere, competenze o cultura, non generano automaticamente valore per l’azienda, ma necessitano la messa in atto di specifiche strategie di diversity and inclusion management, che prendano in considerazione tre punti chiave:
Quindi, utilizzare il diversity management per un crescita inclusiva significa valorizzazione le caratteristiche uniche del singolo all’interno di un team eterogeneo che “può essere più efficace se le persone sanno apprendere dalle reciproche differenze e peculiarità”.
Qualsiasi strategia scelta permetterà a un team diversificato di esprimere al meglio il suo potenziale. Quindi, una corretta gestione della diversità all’interno dell’azienda, è fondamentale per creare da un lato solidi rapporti tra persone “diverse”, dall’altro beneficiare dei numerosi vantaggi determinati da un contesto eterogeneo, come ad esempio: incremento delle performance; maggior apporto innovativo; incentivo e motivazione del personale. L’integrazione si raggiunge attraverso l’attribuzione di un ruolo in un determinato contesto, quindi, il lavoro ricopre una parte fondamentale, per tale motivo le aziende devono essere pronte ad accogliere la diversità attraverso modelli organizzativi pluralistici e inclusivi.
Così, come la natura ci insegna, la diversità (biodiversità) deve essere considerata una ricchezza, un elemento “vitale”. Le organizzazioni, infatti, “muoiono” se si basano sulla conformazione allo standard, all’omogeneità delle competenze e delle capacità, perdendo la capacità di differenziazione, di innovazione, di visione del diverso, fattori che rappresentano opportunità di crescita e di sviluppo. Infatti, le numerose diversità, multiculturalismo, genere, età, diverse abilità fisiche e mentali, provenienza etnico-culturale, orientamento sessuale, fede religiosa non sono solo elementi con cui bisogna sapersi confrontare, ma rappresentano anche una concreta risorsa per le imprese in termini di idee, approcci creativi, soluzioni innovative. Quindi, avere la capacità di rapportarsi alle diversità, oggi, rappresenta la possibilità di mantenersi competitivi sul mercato globale, perché integrare vuol dire essere in grado di valorizzare i propri talenti e non perdere potenziali interlocutori (clienti, utenti, committenti).
Si può affermare che la diversità nella impresa porta con sé la rottura degli schemi “normali” (predefiniti) elemento fondamentale per trasformare le “differenze” tra gli individui in fattore positivo. Partendo da queste considerazioni la nuova frontiera della gestione delle organizzazioni e’ quella del Diversity e Inclusion Management in cui l’obiettivo di utilizzare le differenze crea le condizioni per raggiungere un business più redditizio. Infatti, l’approccio del diversity management attraverso la valorizzazione sistematica delle differenze, è in grado di incrementare in modo quantitativo e qualitativo le prestazioni dei lavoratori, e, quindi, la performance dell’azienda. Il diversity management oggi rappresenta un percorso verso la consapevolezza, la prevenzione e l’allontanamento degli stereotipi. Gli strumenti del diversity management che definiscono piani di azione individuali per il miglioramento delle relazioni lavorative, supportano l’azienda nell’inclusione e nella valorizzazione della diversità. I risultati raggiungibili attraverso l’applicazione dei principi del diversity management offrono opportunità di crescita non solo culturale, ma anche in termini di creatività, innovazione, generazione di idee. L’azienda si trasforma in un’organizzazione inclusiva in grado di accrescere il benessere dei lavoratori e migliorare il work-life balance.
Molte imprese utilizzano consapevolmente la diversità come strategia di marketing. Ad esempio Ikea fa del diversity management un elemento di vantaggio competitivo promuovendo una versione multi sfaccettata della famiglia (allargata, in movimento, intergenerazionale, omosessuale) dimostrando che i loro prodotti “sono in linea con il mutare dei tempi”. L’Oréal, vede nella valorizzazione delle differenze una leva strategica per la competitività e la crescita, infatti la sua strategia di diversity management aziendale si traduce in azioni quali la riduzione dei differenziali salariali di genere, le misure per sostenere le carriere duali, il finanziamento di programmi a sostegno alle donne ricercatrici. Strategie che si traducono nella capacità di parlare a un pubblico variegato per sesso, età, origine etnica, colori.
Per quanto detto è opportuno che le aziende ripensino il contesto lavorativo partendo della diversità, intesa come valore aggiunto per la crescita imprenditoriale. Costruire un’impresa inclusiva significa contribuire alla creazione di una società più inclusiva, con la consapevolezza che siamo tutti diversi e ognuno può portare il suo contributo unico a questa missione collettiva.
La creazione di una società inclusiva porta a evidenti e dimostrati vantaggi in termini di innovazione, sostenibilità a lungo termine e valore economico.
“Promuovere la diffusione di una mentalità aperta nei luoghi di lavoro significa innescare un circolo virtuoso e produttivo. Le persone devono infatti avere la possibilità di esprimersi nel loro pieno potenziale, umano, professionale e caratteriale e sentirsi libere di portare il proprio contributo senza che ci sia alcun pregiudizio di base. Un’ambiente di lavoro inclusivo è per sua natura un contesto che accoglie le differenze, stimolante e di successo, in grado di confrontarsi con tutto e tutti “ (Carla Masperi, Chief Operating Officer di SAP Italia e Grecia).